Alex, il meglio che tu puoi fare è anche il tuo massimo?
Dannazione, Cloud, ancora una delle tue domande ?
Si Alex, ancora una delle mie domande, a cui , mi rendo conto, tu non sai rispondere, o quanto meno non sai rispondere di getto. Quindi risponderò io per te: NO,caro Alex, il meglio che tu puoi fare non é mai il tuo massimo! . Quando qualcuno ti dice di fare del tuo meglio tu fai bene, ma mai benissimo. Quando ritieni di aver fatto bene c’é qualcosa in te che scatta e ti dice di fermarti perché è gia abbastanza.
A volte ne fai una questioni di denaro : “per quello che mi pagano questo è già fin troppo.”
A volte ne fai una questioni di simpatia o antipatia: ” per quello li questo è il massimo che si merita”
Potrei andare avanti per ore a farti esempi in cui il tuo meglio non é mai il tuo massimo.
Ti ricordi che tempo fa ti domandai: “quanto alto può diventare un albero“. La risposta, l’unica risposta possibile é e sempre sarà: “IL MASSIMO” che potrà. Non esiste un albero che cresce solo un poco ( sempre che non sia l’uomo ad interferire con il suo sviluppo. Vedi bonsai)
Non so dirti perché le persone si comportino in modo diverso “dall’albero”. So solo che è un dato di fatto.
E’ vero Cloud, devo ammettere che é così. Quando mi alleno sui rulli mi capita spesso di fare solo quello che stabilisco alla partenza e che normalmente è qualcosa di vicino al giorno precedente ed anche se a volte potrei fare di più mi limito a rispettare l’impegno preso all’inizio che spesso però NON E’IL MASSIMO.
E’ esattamente quello di cui ti sto parlando. Se continuerai ad allenarti in quel modo, certamente ti terrai in forma, che per altro è già una buona cosa, ma non vincerai mai la tua gara. Perché ci sarà sempre qualcun altro che invece è programmato per dare sempre il massimo in ogni momento.
Se tu ti mettessi a terra ora quante flessioni riusciresti a fare? Forse 5 forse 10 o forse 20, non è importante il numero di flessioni che riesci a fare l’importante è capire se quelle 5, 10, o 20 flessioni sono proprio il tuo massimo o se per caso riprendendo fiato per un momento potresti riuscire a farne altre 5, 10 o 20.
Ma Cloud ma come si fa a compiere il miracolo di non accontentarsi mai? Come faccio a dare sempre il massimo.
Come si fa a dar vita a questo “miracolo”?
E’ veramente molto semplice; tutto inizia con un semplice passo : fai ciò che riesci a fare; poi riposati per un attimo, e poi riprendi a fare quello che stavi facendo in modo da alzare ogni volta l’asticella del limite . Ma attenzione a non riposarti troppo a lungo.
Perchè Cloud devo fare attenzione a non riposare troppo a lungo?
Perché le erbacce potrebbero infestare il tuo giardino. I bambini lo sanno molto bene. Loro considerano il riposo una necessità non un OBIETTIVO. Loro sanno che lo scopo della vita non è riposarsi ma “giocare” a più non posso. Per il bambino giocare è intraprendere sempre nuove attività, scoprire sempre nuove abitudini, lanciarsi in sempre più difficili e sconosciute attività guidati solo dalla fantasia.
Da adulti spesso perdiamo il senso del “giocare”.
Ok Cloud, credo di aver capito il senso di quello che mi stai dicendo.
Praticamente mi stai invitando a mettere a frutto tutta la mia esperienza, le mie conoscenze, la mia fede, il mio coraggio, il mio impegno i miei desideri , il mio entusiasmo e praticare sempre nuove abitudini così da non sprecare i miei talenti.
Esatto Alex.
Sai Cloud, l’altro giorno parlando con una giornalista gli ho chiesto perché avesse deciso di passare la propria vita a raccontare la vita degli altri. E sai che cosa mi ha risposto? Mi h detto che lei aveva scelto quella vita perché era convinta di non avere una vita così ricca ed importante da raccontare.
A me, Cloud, sembra che stia commettendo un errore a svalutarsi così perché, in quella sola mezzora che abbiamo passato a parlare del più e del meno, mi ha raccontato un sacco di storie ed aneddoti interessantissimi che, da soli, giustificherebbero, ad esempio, la scrittura di un libro.
Bhe Alex, hai ragione, la tua amica dovrebbe modificare le sue convinzioni, perché la vita di chiunque é degna di essere raccontata e soprattutto può essere utile a moltissime altre persone. Se dipendesse da me glielo farei presente, glielo direi e la inviterei a rivalutare l’opinione che ha di se stessa.
Non esiste vita che non valga la pena raccontare.
Tratto da What about you By A.R.