Per affrontare la terza causa, il “timore dell’opinioni altrui” , ti voglio fare una domanda Alex, se per caso qualcuno dovesse invitarti ad una festa in cui ci saranno probabilmente tutte persone che non conosci, cosa risponderesti? Come ti comporteresti?
Bhe, attenderei che l’ospite di casa mi presenti alle altre persone. E va bene, fa eco Cloud, ma poi, cosa fai , come ti comporti?
Fammi indovinare, continua Cloud, fatte le presentazioni sicuramente ti metteresti immediatamente alla ricerca di volti di persone conosciute con cui attaccare bottone e ti ci appiccicheresti come una cozza al suo scoglio. Almeno fintanto che il tuo interlocutore non ti molli con il suo bel:”Scusami un attimo che ho visto un’amico …”. Se al contrario non ne dovessi trovare nessuno allora, sicuramente, ti dirigeresti verso l’unica parete disponibile per trasformarti in tappezzeria giusto?
Devo dire che Cloud aveva descritto perfettamente la situazione, pensavo tra me e me, e non potei che annuire in risposta alla sua domanda.
Questa, Alex, viene definita dalla psicologia, timidezza. Ma cos’é alla fin fine la timidezza?
La timidezza, credimi, non é altro che la paura del giudizio degli altri, chiunque essi siano.
Il timido non é altri che una persona a cui la preoccupazione di cosa pensano gli altri di loro stessi é salita alle stelle. Basano la loro stessa autostima su come gli altri parlano di loro, reagiscono a loro. Non sono consapevoli del loro valore intrinseco o dei propri meriti se non per merito delle opinioni altrui. E se per qualche motivo sono negative allora il timido prova immediatamente rabbia, imbarazzo, vergogna, senso di inferiorità, e persino depressione, autocommiserazione e disperazione.
Ti ricordi Alex quando da ragazzo, la domenica pomeriggio dopo le consuete gare di nuoto del mattino ci si ritrovava a casa dell’uno o dell’altro membro della quadra ad ascoltare musica e ballare (con i genitori nella stanza accanto). Quante volte hai ballato con qualcuna?
Mai, sbuffo IO, tutte le volte finivo regolarmente a ballare con la scopa o appiccicato alla parete a fare da mobilio per farmi notare il meno possibile. Era una autentica tortura. Soprattutto quando notavo che qualcuno di buon cuore andava a supplicare una ragazza qualsiasi a fare un ballo con me.
Per tutti coloro che non lo sapessero il ballo della scopa era un gioco in cui dovevano partecipare ragazzi e ragazze in numero dispari. Vale a dire che dovevano esserci almeno un ragazzo in più rispetto alle ragazze. Il gioco consisteva nel mettersi a coppie e il ragazzo che non aveva a disposizione la compagna doveva ballare con la scopa. Finito il brano le coppie dovevano scambiarsi di partner e nella confusione dello scambio di compagna, l’ultimo che non ne trovava una libera doveva ballare con la scopa e… indovinate un po…chi era sempre lo sfigato di turno. IO, e così fu fino alle superiori.
Questa che hai appena descritto, riprende Cloud, era la TIMIDEZZA ed é stata la timidezza che ti ha massacrato l’adolescenza e che ti ha creato in testa tutta una serie di routine difensive che invece di spingerti a superare l’ostacolo te lo faceva diventare ancora più invalicabile. Non eri tu uno sfigato, era la tua timidezza, o meglio la tua routine chiamata timidezza a costringerti all’angolo. Ero io che ti proteggevo come avevi chiesto.
A che bella protezione che mi hai dato. Mi hai creato un muro ancora più alto. No Alex ho solo rispettato la tua richiesta di aiuto. Comunque, Alex, la buona notizia é che la timidezza é un comportamento APPRESO negli anni a seguito di tutta una serie di eventi mal interpretati a cui é stata data una risposta mal calibrata. Ripeto, un comportamento APPRESO e come tale modificabile. La timidezza non é un MARCHIO di fabbrica immodificabile, non é una sentenza a vita. La puoi modificare a tuo piacimento ed in pochissimo tempo.
Come ormai ti sarai reso conto da solo, prosegue Cloud, tu stesso l’hai già modificata.
Tu ci hai messo solo un po di tempo in più perché sei andato a caso, ma sappi che in realtà non é poi così difficile da superare. una volta che sai come fare.
Il segreto per riuscire a gestire il timore delle opinioni altrui é rendersi conto che in realtà, nessuno fa più di tanto caso a noi. La maggior parte delle persone é talmente presa da se stessa e dai fatti propri che le resta ben poco tempo per occuparsi di noi.
Il problema é solo in noi ed in come ci realizziamo il nostro “film” mentale.
In giro si dice che “ se davvero ognuno di noi timidi sapesse quanto poco gli altri si curano di noi, ne resteremmo sicuramente offesi!
Tratto da: “What about You by A.R.
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